3 giorni a Budapest

Giorno della partenza - 9 Dic 2018

Giorno della partenza, emozione a mille, com'è giusto che sia quando si viaggia. Questa volta, almeno, sono riuscito a dormire e ad alzarmi riposato oltre che carico, il volo è alle 14.

Sono pronto, nella valigia ho tutto quello che mi serve, anche la maglia termica nel caso in cui il freddo sia troppo penetrante. Ho pure studiato; so cosa andare a vedere, cosa mangiare e dove andare a bere una bella birra! Ho pure imparato qualche parola di Ungherese.

Atterriamo a Budapest in perfetto orario, preleviamo rapidamente qualche forint (fiorino Ungherese) allo sportello automatico e prendiamo il bus che ci porta al quartiere Erzsébetváros  il vecchio quartiere ebraico di Pest  dove abiteremo per qualche giorno.

Scendiamo alla fermata Astoria, e arriviamo a casa in circa 15 minuti, passando davanti la Grande Sinagoga (la più grande d'Europa). Facciamo il check in, posiamo i bagagli, ci diamo una rinfrescata e siamo pronti per la nostra prima escursione per le strade di Budapest; ci troviamo nel cuore pulsante della città, e la sera diventa il posto ideale per uscire a mangiare o bere qualcosa in uno dei tanti ruins pub della città. Andiamo in  Kazinczy utca, la via dove si trovano il Karavan, un grande cortile con diverse varietà di street food, (non solo locale) e lo Szimpla Kert il miglior ruin pub della città, uno dei migliori d'Europa. Non eravamo mai entrati in un posto del genere, ed è difficile da spiegare, per varietà ed originalità. Puoi bere in diversi banconi, ognuno con il suo stile diverso, sia all'aperto che al chiuso. Le luci sono di vari colori, forme e dimensioni; puoi salire al piano superiore e ammirare da li la parte inferiore. La gente che ci si trova viene da ogni parte del mondo, e si sentono parlare diverse lingue mentre si attraversano i diversi ambienti. Ci sono piante arrampicanti, televisori penzolanti e sedie e poltrone tutte diverse tra loro. C'è pure un punto narghilè. Non è il posto più economico dove bere, ma non è caro.

Usciamo e continuiamo il giro nel "nostro" quartiere; le strade sono pulite ed affollate, ma tutto è in ordine. Camminiamo ancora un po', ma poi arriva la fame, e decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa in un ristorante tipico, il Getto Gulyas. Il ristorante è pieno di gente, sono le 21.30, ma riusciamo ad accaparrarci l'unico tavolo libero in un angolino. Non ho dubbi, ordino il gulash ed una birra da mezzo litro; Noemi opta per un piatto di verdure miste con funghi trifolati ed una birra media. Prendiamo pure un dolce molto sfizioso al cioccolato.

Paghiamo con la carta (18€) e torniamo a casa; domani inizia la scoperta vera e propria della città. Tutti a nanna.

Primo giorno alla scoperta di  Budapest - 10 Dic 2018

Dopo aver fatto una bella dormita ed una ricca colazione nel nostro accogliente appartamento, ci mettiamo in marcia alla volta della splendida e centralissima Basilica di Santo Stefano, situata nei pressi della stazione Oktagon della metro. L'entrata alla Basilica è gratuita, ma io consiglio di lasciare almeno 100 fiorini di offerta (0,30€ circa ).

La chiesa è grande ma non dispersiva, e non è molto facile da fotografare per via dell'illuminazione molto bassa. Vale la pena comunque dargli una occhiata, soprattutto perché per soli 600 fiorini si può salire sulla cupola ed uscire sulla balconata, dove è possibile ammirare un panorama mozzafiato. Da qui potete anche vedere parte  della riva opposta, Buda, con il Bastione dei Pescatori ed il Castello, Budavári Palota. La Basilica domina tutta Pest, ed è l'edificio più alto,insieme con il palazzo del Parlamento, ed infatti la si può vedere da qualsiasi parte della città, anche quando si è sulla riva opposta del Danubio.

Affamati, (dopo aver fatto tutti quegli scalini!) ma soddisfatti della superba vista, siamo scesi sulla piazza adiacente alla Basilica dove c'era uno dei più importanti mercatini di Natale. in cerca di qualche specialità ungherese da mettere sotto i denti. Abbiamo preso un Langos, una specie di grande frittella con cipolla, formaggio, panna acida e carne di maiale. Considerando che eravamo in un posto "turistico", prezzo e dimensioni sono stati molto buoni. Ed anche il Langos comunque non era affatto male. Dopo aver girato un po' tra le varie bancarelle, abbiamo fatto un'altra tappa culinaria; questa volta abbiamo preso il gulash in crosta di pane (non ricordo se abbia un nome preciso) ma devo ammettere che siamo rimasti delusi. Si tratta di un panino molto grande,dalla forma circolare, pieno di gulash, pagato tantissimo. Oltre al prezzo esagerato (circa 12€), anche se è molto grande, la carne era stopposa ed il pane sembrava del giorno prima. 

Delusi ma non demoralizzati ci siamo diretti verso il Ponte delle Catene, (Széchenyi Lánchíd,), il ponte più antico della città, il primo a permettere i collegamenti tra Buda e Pest anche in inverno (prima della sua costruzione, infatti, era possibile attraversare il Danubio solo grazie a delle chiatte fissate tra le due sponde, che venivano rimosse nel periodo invernale quando il Danubio gelava e le due rive rimanevano scollegate l'una dall'altra fino al termine della stagione fredda).

Una volta attraversato il ponte, molto caratteristico, (specialmente la sera quando viene illuminato) si giunge alla riva opposta della città: Buda. Subito dopo il ponte, su Adam Clark Square, si trova la funicolare Budavári sikló, che permette di salire rapidamente al Castello di Buda, Budavári Palota. Non saprei dire quanto costa, noi abbiamo deciso di salire sul versante destro della scalinata, quella che conduce agli spettacolari Bastioni dei pescatori (vedi la foto sopra).Si tratta di una costruzione recente (fine del 1800), in stile neogotico-neoromantico, dalle cupole in maioliche colorate di verde, bianco e rosso, (i colori della bandiera Ungherese). Il monumento è un omaggio alla corporazione dei pescatori che fu incaricata di difendere le mura della città durante il medioevo. Si trova su uno dei punti più alti della città, alla pari del Castello, che permette di dominare tutto il versante opposto della città, l'isola Margherita ed il colle Gellert (il punto più alto). Dello stesso stile è la vicinissima Chiesa di San Mattia. Nelle vicinanze, oltre la Statua di Stefano I D'Ungheria, è  possibile visitare il Museo della tecnologia ed il Museo di Storia militare.

Ci siamo fermati per una breve sosta ristorativa in un bar; il freddo oggi non ci ha mai abbandonati. Caldi caldi ci rimettiamo in marcia, lungo il cammino che conduce al Castello. E' facile imbattersi in diversi monumenti ed edifici, sempre di richiamo indipendentistico, come Honvéd-szobor, ovvero la Statua della guerra di indipendenza.

Superati altri edifici amministrativi-militari arriviamo dunque al maestoso Budavári Palota, un complesso di edifici che ospita la Galleria nazionale ungherese e opere quali altari gotici e sculture.

Dopo aver ammirato il panorama incantevole di Pest tutta illuminata, abbiamo guadagnato la scalinata opposta a quella dell'andata e siamo tornati sul Ponte delle Catene anch'esso ora illuminato. Ci siamo diretti fino alla ruota panoramica, la Budapest Eye (9€) e dopo aver finito il nostro giro,ed ammirato da un'altra prospettiva la Budapest illuminata siamo tornati a casa per una cenetta casalinga. Abbiamo percorso in tutto il giorno più di 20000 passi, ora è il momento di riposare, domani ci aspetta un'altra giornata piena. Budapest ha ancora tanto da mostrare.

 

Secondo giorno, il più bello - 11 Dic 2018

Anche oggi sveglia comoda, nessuna levataccia, in vacanza zero stress: regola numero 1.

Colazione a casa e pronti-via primo mercatino di Natale della giornata (nei pressi del Budapest Eye).

Dopo una occhiata alle bancarelle abbiamo attraversato nuovamente il ponte delle Catene e  chiesto info per Heroes square, il Piazzale degli Eroi (che si trova da tutt'altra parte) sbagliando : eravamo invece alla ricerca di informazioni per la Statua della Libertà che si trova sulla Cittadella.

Una volta capito l'errore abbiamo preso il tram e subito dopo aver attraversato il verdissimo Liberty Bridge ( Szabadság híd ) siamo arrivati a Szent Géllert, dove è possibile trovare le Terme Géllert all'interno dell'omonimo Hotel.

Scendiamo dal tram e, intraprendenti, affrontiamo l'ennesima scalinata. Dobbiamo salire sul punto più alto della città. Tra uno scalino e l'altro, in questo parco è possibile fermarsi per svagarsi un po' con i giochi del parco divertimento, o godere del panorama da uno dei tanti punti panoramici. Finiti gli scalini ti trovi davanti la maestosa Statua della libertà, simbolo della città, posta davanti la fortezza che fu costruita dopo la repressione della rivoluzione ungherese nel 1848. Giriamo l'angolo e troviamo un ambulante con arco e frecce (parlava un discreto italiano) che ci "invita", per qualche fiorino, a provare 5 tiri con l'arco. Dopo aver lasciato quasi intatto il bersaglio, mestamente ci congediamo e proseguiamo, diamo una rapida occhiata al resto delle mura della fortezza e torniamo giù sul lungo Danubio. Riattraversiamo il Liberty bridge, stavolta a piedi, e ci fermiamo al vicinissimo Central Market Hall, il più importante mercato al chiuso di Budapest. L'edificio è in stile neogotico, ed ha al suo interno una sala restaurata dove i commercianti possono vendere prodotti alimentari, street food e souvenir. Anche se frequentato da parecchi turisti, il mercato posto al piano terra è stabilmente popolato dai suoi cittadini, ed infatti il prezzo della maggior parte delle cose in vendita è molto conveniente. Prendiamo delle pizzette ungheresi, un biscotto alla marmellata sorridente  da circa 200 grammi, un hot dog gigantesco ( pesava quanto la mia reflex), qualche souvenir per amici e parenti tra cui la paprika, dolce e piccante, un saporito salame ungherese ed una grappa. 

Siamo tornati a casa, di sera ci aspetta una delle tappe più ambite del viaggio: i Bagni Széchenyi (Széchenyi gyógyfürdő). Sono i bagni termali più antichi della città, (ce ne sono altri 4: Gellert, Kiraly, Rac e Rudas ) risalgono infatti al 1881, e sono le terme più grandi d'europa. Il complesso termale si trova nel parco Városliget, il primo parco pubblico del mondo, luogo di svago situato vicino il Piazzale degli Eroi, Hosok Tere, monumento alla memoria dei più importanti statisti e condottieri ungheresi (quello che in mattinata avevo confuso con la Cittadella). In questo grande parco, di oltre cento ettari, c'è anche il Castello Vajdahunyad (una copia parziale di un castello che si trova in Romania) che possiede un lago artificiale, sul cui letto, nella stagione invernale, viene creata la pista di pattinaggio più grande d'europa, Városligeti Műjégpálya. Sempre nel parco ci sono due musei, un ristorante esclusivo, lo zoo ed il grande circo comunale.

Abbiamo trascorso tre ore fantastiche alle terme, il gigantesco complesso ha tre piscine all'aperto, una normale di forma circolare, una rettangolare fatta per nuotare come fosse una piscina olimpionica ed un' ultima piscina dove ci sono getti e vortici che la rendono di gran lunga la mia piscina preferita. Da vedere assolutamente. All'interno poi è possibile perdersi tra le decine di vasche, con diverse temperature tra loro, da fredde a caldissime, saune, docce e quant'altro. Ma anche se la temperatura esterna oscillava suigli 0 gradi io vi consiglio è di spassarvela fuori.

Un altro consiglio che voglio darvi è quello di assicurarsi di aver preso tutto l'occorrente : accappatoio, Gopro, ciabattine e soprattutto il costume; non fate come me, non lasciate il costume a casa! Ve lo affittano, ma costa quanto il biglietto d'entrata (18€ circa ), state attenti!  ;) 

Distrutti, ma felici come se avessimo vinto la coppa del mondo, usciamo a girare il parco. Ci dirigiamo alla pista di pattinaggio, ma purtroppo non fanno più entrare, la pista chiuderà entro 15 minuti ed è troppo tardi per rompersi qualche osso sulla pista di pattinaggio e quindi un po' delusi, ma integri, torniamo a casa.

Anche oggi abbiamo superato abbondantemente i 20000 passi. Domani è il nostro ultimo giorno a Budapest, giovedì si parte, quindi doccia, cena e tutti a nanna.

 

Terzo giorno, domani si torna a casa - 12 Dic 2018

Come di consueto ci svegliamo comodamente, facciamo colazione, e ci prepariamo per l'ultimo giorno alla scoperta delle bellezze di Budapest. Prima tappa: il maestoso Palazzo del Parlamento, uno dei simboli di Budapest. Prendiamo la metro alla fermata Ferenc Deák e dopo una sola fermata sbuchiamo proprio di fianco al Palazzo. Si tratta di un gigantesco edificio, ovviamente in stile neogotico, talmente imponente da essere più grande del celeberrimo Westminster (ed anche più alto). Si trova lungo la riva del Danubio, lato Pest, e misura in altezza esattamente quanto la Basilica di Santo Stefano, 96 metri, come a simboleggiare una sorta di equilibrio tra potere religioso e potere politico. Da notare la pianta, molto particolare, che è invece di matrice neobarocca.

Dopo qualche scatto con la mia Fuji istantanea e la GoPro (oggi ho dimenticato la Nikon a casa, ieri il costume...), lasciamo questa bellezza e ci spostiamo sulla sinistra, sempre lungo la sponda del fiume, per andare a vedere il memoriale Le Scarpe sulla riva del Danubio (in ungherese: Cipők a Duna-parton), realizzato per il 60° anniversario della Shoa,(2005) in memoria di ebrei ungheresi uccisi e gettati nel fiume dai miliziani del Partito delle croci frecciate, (ovviamente filo nazista). Il memoriale è opera di Can Togay e Gyula Pauer.

Dopo aver visto il memoriale torniamo verso il palazzo del Parlamento e proseguiamo, sempre lungo la sponda del fiume, fino al Margaret Bridge che collega le due rive della città, e che al centro dello stesso permette di arrivare all'omonima Margaret Island (Margit-sziget ), grande poco meno di 1km quadrato, situata in mezzo al Danubio.

L'isola, frequentatissima in estate, cela al suo interno diverse attrazioni : una fontana musicale; un piccolo zoo, un serbatoio idrico in stile art nouveau; viali pedonali con piste da jogging, spa e piscine termali; le rovine di un convento Domenicano e lo splendido Giardino Giapponese. Giungiamo da sud, dal ponte Margherita, e per arrivare al giardino Giapponese, la nostra attrazione preferita, abbiamo dovuto percorrere tutti i 2,5km di lunghezza dell'isola! Il giardino si trova infatti a nord, poco prima del ponte Árpád, l'altro ponte che collega l'isola alle due sponde del Danubio. Lungo il tragitto ci siamo fermati nell'unico punto di ristoro disponibile in questa stagione, un bar nei pressi degli impianti sportivi. Al ritorno abbiamo deciso di prendere il bus per evitarci altri 2 km e mezzo.

Il giardino giapponese è un angolino incantato all'interno di un isolotto molto lontano, almeno in inverno, dal clima che si respira nel resto di Budapest; qui le luci, i colori e gli odori tipici del brulicante centro della città lascia spazio a colori e rumori tenui e rilassanti.

Lasciata l'isola abbiamo preso il tram e siamo tornati a casa, cotti, ma anche questa volta appagati dalla vista di tante belle cose. Un piccolo break a casa e poi siamo usciti per l'ultimo giretto nel nostro quartiere; ci siamo fermati al Karavan ed abbiamo cenato con dell'ottimo street food messicano. La quantità era molto abbondante ed il prezzo molto accessibile (se non ricordo male circa 4€). Finita la cena siamo tornati a casa, c'era troppo freddo per rimanere ancora fuori, e poi il giorno seguente è quello della partenza, meglio riposare bene.

Si torna a casa. Arrivederci Budapest - 13 Dic 2018

Sveglia alle 8, sono le ultime ore a Budapest, l'aereo del ritorno ci aspetta alle 12.

Dopo aver fatto colazione ci siamo preparati e dopo aver chiuso i bagagli preparati la sera prima, abbiamo lasciato il nostro comodo ed accogliente appartamento (Fine Luxury, Kertesz utca,20). Come per l'andata la fermata del bus 100E, da e per l'aeroporto da prendere è Astoria, che si trova a Deak Ferenc.

Arriviamo in aeroporto con un'ora e mezza di anticipo sull'orario di partenza, e dopo aver espletato i controlli di rito ed aver aspettato la nostra chiamata siamo partiti. Giunti a Palermo in perfetto orario (dopo circa 2 ore di volo) ritroviamo le temperature miti alle quali siamo abituati, e quel magone tipico di chi ha appena finito le vacanze. Sono stati dei giorni fantastici, Budapest è fantastica. Un giorno ci torneremo sicuramente.

Ora è il tempo di disfare i bagagli, e di caricare le immagini di questo viaggio sul computer. 

Da domani si pensa già al prossimo viaggio da affrontare. La valigia è li che aspetta la prossima avventura.

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