Quanto è importante l'attrezzatura fotografica?

Quanto incide l'attrezzatura fotografica sul risultato finale?

E' davvero così importante rincorrere l'ultimo prodigio tecnologico o è forse più importante apprendere la tecnica fotografica?

Quanto bisogna spendere per avere un buon corredo fotografico adatto alle nostre esigenze? Meglio Nikon o Canon? Sony o Fuji?

Quasi tutti quelli che si sono avvicinati al mondo della fotografia, agli esordi, si saranno posti almeno alcune di queste domande (insieme a molte altre).

Ai primi approcci con il mezzo fotografico, spesso tornando a casa, non essendo soddisfatti del risultato finale ci saremo giustificati dicendo che "se avessi avuto quella macchina fotografica da 5000€ abbinata a quell'obiettivo nitidissimo da 2000€ sarebbero venuti fuori dei veri e propri capolavori!".

Proprio come riesce a fare Sebastiao Salgado, tanto per citarne uno bravino.

Ma davvero un neofita può essere in grado di sfornare dei capolavori degni dei grandi maestri della fotografia se solo gli si mettesse in mano l'ultimo prodigio tecnologico? Ovviamente no. Con ogni probabilità non saprebbe nemmeno utilizzarla, tanta è la complessità della macchina.

Ora voi vi domanderete: e se dessimo a Salgado la mia entry level con il suo obiettivo da kit riuscirà ad ottenere un risultato apprezzabile? Si, certo.

Si, perché il professionista (o il fuoriclasse nel caso di Salgado) ha la padronanza del mezzo in primis, eccelle nella tecnica, ha già scattato in quelle condizioni (e chissà in quante altre) migliaia di volte, e cosa da non sottovalutare possiede l'occhio del fotografo. In poche parole ha le idee molto chiare sul da farsi, sempre, a prescindere che scatti con uno smartphone o con una fotocamera da 25000€.

Il professionista, molte volte, ancor prima di scattare la foto, ha già in mente la foto che andrà a fare, qualunque sia la condizione di luce, a prescindere dal mezzo. E' in grado, altresì, di padroneggiare al meglio la post produzione. Indubbiamente le possibilità, qualora si abbia un mezzo "superiore" sono anch'esse superiori.

Ma comunque, l'abito non fa il monaco. E' molto probabile che anche il professionista agli esordi abbia avuto la sua bella gatta da pelare. L'esperienza in fotografia è di vitale importanza.

A mio avviso sono proprio gli errori iniziali che ti permettono di crescere maggiormente, acquisire le giuste competenze e affinare l'occhio. Un esercizio utile, per esempio, è quello di tornare a guardare le foto che abbiamo scattato molto tempo prima. Resteremo sorpresi di come certe foto, in un primo momento reputate grandiose, ora invece, con un nuovo occhio possano diventare delle foto "normali" (se non addirittura foto belle, come se ne possono trovare a centinaia ma con evidenti errori tecnici) e al tempo stesso foto che magari avevamo scartato, ora invece, le apprezziamo perché contenevano un messaggio, una caratteristica attrattiva che allora, presi dalla smania della ricerca della "perfezione tecnica", non eravamo stati in grado di cogliere.

A me è successo, ed ora questo iter lo ripercorro ogni tot di tempo per ogni tot di scatti. Potrebbe pure accadere di ritornare sui propri passi; può darsi che magari all'inizio, anche se d'istinto e non d'esperienza c'avevamo visto giusto. Può succedere anche questo suppongo. Mai sottovalutare la forza del tempo ed i cambiamenti che esercita.

La mia esperienza quindi mi impone di pensare che conta molto di più la tecnica che acquisiamo rispetto al mero mezzo fotografico. E' molto importante uscire e scattare, tornare a casa, rivedere le foto, magari non subito (per avere già una sorta di distacco temporale tra il momento dello scatto ed il suo "sviluppo"), e magari riprovare lo stesso scatto in condizioni diverse, con una condizione di luce diversa, con un obiettivo diverso, in una stagione diversa, magari anche da un diverso punto di vista. 

Un altro valido aiuto sono i libri di fotografia; sia quelli che spiegano la tecnica sia i fotolibri. A volte vedere uno scatto, poterlo "studiare" attraverso un libro può aprirci a nuove idee. Potrebbe essere utile riproporre, per esempio, un celebre scatto o mettere in pratica alcuni accorgimenti tecnici letti poco prima. E poi non bisogna sottovalutare le mostre; se un fotolibro è utile figuratevi come lo possa essere una bella stampa di grandi dimensioni.

E non arrovellatevi il cervello sull'eterna diatriba tra Nikon e Canon, vanno benissimo entrambe. Io personalmente ho scelto Nikon, ma non perché Canon non fosse valida, ma per via del fatto che in casa avevamo già una Nikon, e quindi sarebbe stato utile per un eventuale interscambio di obiettivi. Ecco, questo potrebbe essere un buon motivo: se avete amici o parenti che possiedono una marca magari potete scambiarvi gli obiettivi, e provarli.

Ovviamente anche Sony e Fuji vanno benissimo (ed anche Pentax, Leica, Hasselblad ecc).

In conclusione non risparmiate sulla cultura fotografica, sia essa da leggere che da vedere. Siate critici e datevi del tempo. Provate e riprovate, siate curiosi ed aperti. E non abbiate fretta di comprare subito la migliore macchina in circolazione; potreste abbandonare la fotografia, o potreste semplicemente avere poco tempo per scattare. Non ne vale la pena spendere subito tanti soldi. Magari in futuro, con una maggiore esperienza, quei soldi risparmiati agli inizi vi permetteranno di investirli meglio; potreste aver bisogno di un altro tipo di obiettivo o di un treppiede o di un flash. Prendetevi il vostro tempo e soprattutto divertitevi. 

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